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è un vasetto, ma noi pugliesi lo chiamiamo così, perché dentro c’è poesia!
Quando ero piccola partecipavo a giorni quasi di festa in cui la famiglia si riuniva per la giornata del ‘boccaccio’. C’era chi si adoperava a destra e sinistra per la conservazione di queste bontà, ma io non riuscivo a capire, piccina com’ero, perché dovessimo mettere i prodotti sott’olio quando potevamo mangiarli freschi. Poi mia madre mi spiegò che questa pratica è un’antica tradizione pugliese, nata dalla necessità di preservare la commestibilità nel tempo dei prodotti della nostra terra, da poterli mangiare anche nei periodi dell’anno in cui freschi non ci sono.
E’ una tecnica che ha lo scopo di isolare gli alimenti dal contatto con l’aria, inibendo la proliferazione di microrganismi che si sviluppano con l’apporto dell’ossigeno e che guastano il cibo.
Pertanto abbiamo a disposizione l’eccelsa qualità dei prodotti pregiati, ricchi di aromi e profumi, maturati sotto il caldo sole mediterraneo, e di un elemento prelibato come l’olio di oliva pugliese: la qualità del prodotto finale, infatti, è strettamente legata alla qualità dell’olio impiegato.